Mamma/Bambino
GRAVIDANZA E NEONATALITA’
Le ricerche più significative sulle capacità uditive del feto e sulle reazioni motorie nei confronti di stimoli musicali segnalano che:
- L’apparato uditivo incomincia e funzionare intorno alla dodicesima settimana, in alcuni feti, che comunque prima riescono a percepire le vibrazioni dei suoni esterni;
- Il feto reagisce a suoni e alla musica presenti nell’ambiente interno ed esterno con variazioni del battito cardiaco e con movimenti più o meno bruschi o tranquilli delle palpebre, del capo, degli arti, del tronco;
- Già in epoca fetale è possibile indurre il fenomeno dell’abituazione a determinati stimoli, fenomeno che permette poi di rilevare le capacità discriminative del neonato ed eventuali effetti d’apprendimento.
Riguardo al comportamento del neonato possiamo segnalare che:
- Si dimostra sensibile agli stimoli sonori e musicali con gesti diversi (sbatte le palpebre, spalanca gli occhi e fissa lo sguardo, gira la testa verso la fonte sonora, smette di piangere, ecc);
- Manifesta capacità discriminative verso i suoni reagendo in modi diversi al cambiamento di intensità, velocità, melodia ecc;
- Manifesta forme di memoria e apprendimento nei confronti di esperienze uditive prenatali.
La lallazione viene considerata un fenomeno che compare verso i 4 mesi; altri la collocano ai 6-7 mesi, quando il tratto vocale è capace di produrre le sillabe proprie della lingua materna, mentre prima i bambini cominciano a produrre suoni quasi-consonantici, simili a quelli della lingua parlata. Nel dialogo con la madre, ancora prima della capacità di produrre vere sillabe, le vocalizzazioni sembrano imitare gli aspetti ritmici e melodici del canto della madre. Queste prime vocalizzazioni compaiono verso i 2-3 mesi, mentre le produzioni cantate o “musical babbling”, che potremmo tradurre con “lallazioni musicali”, compaiono verso i 6-7 mesi. Dalle ricerche sulla produzione cantata risulta che questa si manifesta verso i 3-4 anni sia nell’imitazione dei canti presenti nell’ambiente sia nell’invenzione. I bambini cominciano a sviluppare tra i 3 e i 5 anni la capacità di battere le mani “a tempo” con la musica e di rispettare il ritmo delle canzoni.
Il bambino, fin dalla nascita, è pronto a percepire, memorizzare e riconoscere molte delle informazioni provenienti dall’ambiente in cui vive, grazie allo sviluppo fisico, cognitivo ed emotivo cominciato già durante i mesi di vita intrauterina. Le ricerche più recenti sottolineano che lo sviluppo del bambino, già a partire dalla condizione fetale, è determinato dalla relazione che si instaura tra lui e la madre e, dopo la nascita, dai rapporti con gli adulti che lo accudiranno. Essi aiuteranno il bambino a stabilire le prime relazioni col mondo attraverso il contatto corporeo, visivo sonoro e mediante un contenimento emotivo/affettivo. Il bambino, per crescere armoniosamente, ha bisogno di questa relazione serena, distesa e partecipe, che sappia cogliere e dare significato a tutte le sue esperienze.
Il progetto Musicoterapico in Culla è mirato a riconoscere al suono la sua funzione di strumento di formazione della personalità e di crescita dell’individuo. Per questo si cerca di favorire e rafforzare nei bambini la sensibilità percettiva innata nei confronti dell’evento sonoro, qualunque esso sia. Ritengo importante che il bambino abbia la possibilità di percepire, sperimentare, scoprire e conoscere il suono affinchè possa utilizzarlo per esprimersi e per comunicare. La voce e il corpo sono gli strumenti più naturali e immediati per produrre suoni e rumori; attraverso il gioco esplorativo il bambino scopre le componenti fondamentali della musica (il ritmo, l’altezza, l’intensità, il timbro) e impara a utilizzarle come linguaggio.
In sintesi ecco le finalità che la mia attività si propone:
- Potenziare tutte le capacità innate del bambino relative alla percezione uditiva, alle abilità ritmiche, all’uso della voce e del corpo come strumento musicale, alla capacità espressiva globale;
- Favorire nel bambino la conoscenza di sé e del mondo attraverso il suono e la musica:
- Arricchire il suo linguaggio sonoro, ritmico e motorio attraverso il gioco;
- Creare un ambiente sonoro-musicale favorevole allo sviluppo della sua funzionalità uditiva e all’ampliamento delle sue competenze musicali spontanee, recuperando anche il vissuto prenatale;
- individuare precocemente eventuali anomalie uditive e comportamentali/relazionali
Le mie modalità di intervento prevedono di:
- Partire sempre dalla realtà sonora in cui vive il bambino;
- Basare l’attività sul gioco;
- Fondare l’attività sonora sulla ricerca e sulla scoperta;
- Usare in modo attivo il suono e il linguaggio musicale;
- Curare l’attività individuale e di gruppo;
-Coinvolgere nell’attività vari linguaggi (gestuale, verbale, grafico ecc.).