RIABILITAZIONE
Nella Musicoterapia non è solo la musica ad essere utilizzata nel processo terapeutico, ma anche il suono, nella sua più larga accezione, e il movimento. Il movimento, la musica e il suono sono praticamente una stessa entità: si identificano l’uno con l’altro, sino a diventare una stessa cosa; in ogni movimento è implicito un suono, e ogni suono genera ed è generato da un movimento.
Gli stimoli sonori, musicali possono suscitare manifestazioni organiche e psicologiche tipiche della dinamica dell’essere umano, che consentono di ampliare la conoscenza del suo funzionamento. Spesso questo tipo di stimolo è più potente di quello visivo tattile.
Il suono e la musica provocano effetti regressivi.
La regressione è utile per aprire canali comunicativi, anche se non è l’unica caratteristica del suono che lo permette.
La Musicoterapia richiede uno spazio temporale che racchiude una serie di cicli, di incontri ripetuti, nei quali si possa individuare un inizio e una fine, in sostanza un percorso (Setting).
Un altro concetto importante è quello del contesto non-verbale. Si potrebbe pensare che non-verbale significhi assenza di parole, ma non è questo il concetto. Nel non-verbale si trovano tutti i fenomeni che costituiscono il movimento, il suono, il rumore e la musica, ma anche le parole che saranno comprese non per il loro simbolismo, ma per il timbro, l’intensità, il volume, il ritmo, la densità che le caratterizzano. È quello che si chiama linguaggio corporeo, sonoro, musicale con tutte le sue associazioni espressive non verbali. (Benenzon)
Ambiti Applicativi:
Disabilità Mentali e Motorie
Stati Vegetativi
PER ENTRAMBE LE CATEGORIE C'E' LA POSSIBILITA' DI EFFETTUARE SEDUTE A DOMICILIO.
DISABILITA’ MENTALI E MOTORIE
Si utilizzano esperienze musicali attive (in cui si produce musica coltivando l’espressione creativa individuale o di gruppo in una prospettiva di comunicazione socializzante) oppure recettive (in cui predomina l’ascolto o l’assunzione di stimoli ritmico-musicali). Queste esperienze sono finalizzate al recupero, alla risocializzazione, all’integrazione sociale di persone, siano queste adulti o bambini, affetti da handicap di diversi tipi che ne limitano l’espressione relazionale e sociale”. (G. P. Guaraldi). Passive è ad oggi un termine che nel campo della Musicoterapia è considerato negativamente poiché presuppone una non partecipazione da parte del fruitore della produzione sonora, e quindi è stato sostituito dal termine ‘recettive’.
STATI VEGETATIVI
C'è un primo approccio con la Famiglia della persona interessata, con uno studio e una ricostruzione del suo ISO sonoro, cioè della sua storia musicale; con la presenza costante di un componente della famiglia si procede poi con stimoli sonori a livello recettivo, utilizzando strumenti, estratti musicali e la voce.